La storia della società

La Società di Ricerche e Studi valsusini “Segusium” nasce il 7 dicembre 1963 per opera di 11 persone con l’intento di contribuire “alla tutela del patrimonio storico, artistico, naturale e culturale delle Valli di Susa; promuovere studi, ricerche, iniziative e realizzazioni utili ad una approfondita conoscenza del territorio”.

La società, apartitica e senza scopo di lucro, conta oggi 180 soci, che pagano una quota annuale. La Segusium nel corso della sua attività ha realizzato gli scopi che si è proposta

  • contribuendo alla conoscenza del patrimonio vallivo attraverso la pubblicazione di 61 numeri del periodico (con numerazione da 1 a 60, compresi numeri "bis" e volumi doppi), per oltre 13.500 pagine;
  • promuovendo convegni e iniziative di studio confluiti anche in 17 pubblicazioni monografiche fuori serie (circa 2.500 pagine);
  • editando una collana monografica di 8 volumi, intitolata “La Biblioteca di Segusium” (1215 pagine), che raccoglie temi di grande interesse storico per la zona, con la riproposizione di contenuti già editi in precedenza e accompagnati da ricerche inedite;
  • dando vigoroso impulso al ritorno (50° anno nel 2023) della comunità monastica benedettina all’abbazia di Novalesa e al conseguente rinnovato interesse per quell’importante sito altomedievale;
  • sollecitando e seguendo interventi di recupero di importanti manufatti in pericolo e realizzando in particolare restauri decisivi e necessari nella chiesa di S. Saturnino di Susa, per il portale dell’ex convento dei Cappuccini di Susa e per la cappella di S. Andrea alle Ramats (Chiomonte), per la "Casa Ronsil" in Chiomonte, altrimenti destinati alla rovina;
  • avviando e coordinando (2012) una nuova campagna di studi sull'Arco augusteo di Susa;
  • costruendo una rete di prestigiosi contatti con Università, Soprintendenze e singoli studiosi in Italia e all’estero.

La Società è stata guidata per 28 anni da mons. Severino Savi, quindi da Giulio Fabiano, in seguito da Lino Bortolo Perdoncin, e dal 2007 da Germano Bellicardi. Alla direzione del periodico si sono succeduti Clemente Blandino, Augusto Doro, Ferruccio Pari, Alfredo Gilibert, Tullio Forno, Piero Del Vecchio e dal 2016 Valter Giuliano.